Ribellati: ridi!

Ricordo molto bene il momento in cui ho deciso di iscrivermi alla formazione per diventare Leader di yoga della risata. Stavo attraversando un momento davvero difficile, di quelli che in un attimo ti travolgono, distruggono tutte le certezze e ti ritrovi lì, sotto un cumulo di macerie, faticando a capire cosa sia successo e come poterne uscire.

Quel giorno avevo tra le mani un libro: “Ridi, ama, vivi” di Lara Lucaccioni (puoi trovarlo qui) e mi colpì la seguente frase:

Senza neanche accorgertene a livello cosciente, temi che, se vivi la gioia pienamente, poi chissà cosa ti potrà accadere di brutto.

Era vero, drammaticamente vero: una parte di me aveva smesso di darsi il permesso di vivere pienamente e serenamente nella vibrazione della gioia per paura di soffrire. Questa nuova consapevolezza per me fu di una importanza incredibile perché era come se avessi trovato un pezzo fondamentale del puzzle della mia vita degli ultimi anni.

Decisi di iscrivermi immediatamente alla formazione, senza nemmeno aver mai partecipato ad una sessione e senza saper troppo bene in cosa consistesse. Mi sono semplicemente lasciata guidare dalla mia parte intuitiva, da quella scintilla che si era accesa nel cuore e che mi aveva fatto vibrare ogni cellula e bagnato gli occhi di lacrime dall’emozione.

È stata in assoluto la formazione più bella e trasformativa che abbia mai fatto, ben al di là delle mie aspettative!

La risata è a mio avviso il più potente strumento di evoluzione personale e spirituale che si possa avere e la cosa più straordinaria è che lo possediamo di già e a costo zero, è nostro per diritto di nascita!

Dobbiamo soltanto ricontattare la nostra parte giocosa e lasciare che lo spirito della risata torni a manifestarsi in noi!

Fino a che non si sviluppa il senso dell’umorismo, che è una capacità legata all’intelletto, il bambino  ride in modo naturale e spontaneo perché è nella dimensione della gioia e del gioco. 

È crescendo, con i condizionamenti sociali e familiari, che smettiamo sempre di più di ridere e perdiamo quella risata travolgente e di pancia, tipica dell’infanzia, oppure la blocchiamo. Perché magari ci sentiamo criticati e giudicati per il nostro modo di ridere, oppure perché stiamo attraversando un periodo difficile come un lutto, una separazione o una malattia, oppure perché rivestiamo un ruolo lavorativo importante e quindi mostrare il nostro lato più giocoso potrebbe far crollare l’immagine forte e sicura che ci siamo costruiti con tanta fatica e si rischierebbe così di essere meno credibili.

Lo yoga della risata rompe tutti gli schemi, le sovrastrutture, i condizionamenti sia nostri che sociali e risveglia il nostro lato “zuzzurellone” dando spazio al nostro bambino interiore, portando fin da subito una leggerezza incredibile che nemmeno ci ricordavamo di avere. È una bellissima esperienza catartica!

Il bello di questa pratica è che non ci deve essere un motivo per ridere: durante una sessione la risata viene stimolata intenzionalmente attraverso giochi ed esercizi che aiutano ad uscire dal nostro giudice interiore e a riconnettersi alla vibrazione della gioia. Si ride come se fosse un esercizio fisico finché la risata, da indotta, diventa autentica e contagiosa!

Poichè il corpo non distingue la risata spontanea da quella autoindotta, dopo alcuni minuti (circa 10-15 in modo continuativo) inizierà a produrre il cosiddetto joy cocktail, ovvero un mix di ormoni del benessere e della felicità. I benefici risultanti sono potentissimi e  innumerevoli, come la rapida riduzione dello stress, il potenziamento del sistema immunitario (chi è felice si ammala di meno, si sa!) e di quello cardio-vascolare, una maggiore ossigenazione in tutto l’organismo nonché una migliore gestione delle emozioni, un miglioramento del tono dell’umore e un atteggiamento più positivo con cui affrontare la vita e le sue sfide quotidiane.

Da quando ho portato la risata autoindotta nella mia routine quotidiana mi sono resa conto di quanto io sia tornata a sentirmi felice e completa, nonostante gli eventi.
Giorno dopo giorno l’ ho fatta diventare una vera e propria filosofia di vita e la considero il più grande strumento di ribellione e di libertà:

  • contro la nostra mente (e il nostro giudice interiore), che non lascia mai spazio all’imperfezione, sempre pronta per lo più a guardare l’aspetto negativo delle situazioni, delle persone e di noi stessi e ci costringe a vivere a ritmi insostenibili e stressanti. A non darci mai il permesso di provare quantomeno a trasformare il nostro stato d’animo, aspettando sempre tempi migliori per essere felici, quando l’unico momento effettivo è il qui ed ora;
  • contro una società squilibratamente patricentrica, che ci indottrina fin da piccoli alla competizione, alle discriminazioni, alla separazione, all’individualismo e all’apparenza: ridere è un potente connettore sociale che bypassa tutto questo, ridimensiona gli ego delle persone, le unisce e risveglia un senso di umanità e fratellanza che è la nostra più grande bellezza e salvezza;
  • contro chi ti ha condizionato talmente tanto da farti vivere nella paura, nell’isolamento, nella sofferenza, a vedere tutto nero. Contro chi ti ha convinto che “la vita è dura e che il mondo fa schifo”, tanto che ormai ci credi davvero, e non ricordi nemmeno più l’ultima volta che ti sei abbandonato alla gioia.

Ogni giorno, in ogni momento, puoi fare un atto controcorrente e scegliere di ridere intenzionalmente, che tu abbia un motivo giusto o meno: anzi, è proprio quando pensi di non averne che è necessario farlo. È il più grande gesto d’amore che puoi fare per il tuo benessere psico-fisico che ti trasforma nel profondo perché “quando ridi tu cambi e quando tu cambi, tutto il mondo cambia con te!” – Dr. Madan Kataria, ideatore dello yoga della risata.

Condividi l'articolo

Papavero

Iscriviti a Papavero, la newsletter che porta riflessioni, colori, pratiche di consapevole leggerezza e tanto altro.